In origine, lo strumento utilizzato per l’accompagnamento era il pianoforte, che, grazie al suo volume, era in grado di sostenere gruppi numerosi di musicisti.
L’accompagnamento era un argomento del tutto nuovo, privo di esempi o di riferimenti.
Successivamente vi fu un’evoluzione, che vide l’entrata in scena altri strumenti, come il bohdràn (la tipica percussione irlandese), il bouzouki (di origine greca) e la chitarra. Quest’ultima si affermò nella musica tradizionale a partire dagli anni 70, sebbene già prima veniva utilizzata per le cosiddette ballad song.
Grazie all’influenza dei musicisti rock-blues americani, unita ad un fervido interesse per la musica pop dell’epoca, la chitarra trovò sempre più maggior consenso anche nella musica tradizionale. L’esperienza di musicisti come Martin Carthy, Bert Jansch o John Renbourn, ha fornito una visione più ampia delle possibilità di accompagnamento, oltre che ad aprire la strada all’utilizzo delle accordature aperte come Drop-D, o DADGAD.
©Francesco Bettoni